La licenza di marchio generata con Lexmatic può avere ad oggetto marchi italiani ed europei, già registrati o ancora allo stato di domanda, ed è progettata per intercettare tutte le molteplici esigenze che potrebbero sorgere nella preparazione di un’operazione di licensing. Ad esempio, la licenza potrà essere totale o parziale, gratuita od onerosa, esclusiva, non esclusiva o “semi-esclusiva” (nel qual caso il licenziante non avrà facoltà di concedere il segno a terzi diversi dal licenziatario, conservando però il diritto di farne uso in proprio).
Sono selezionabili tre diverse alternative per la definizione del corrispettivo: somma una tantum, corrispettivo fisso e periodico e (naturalmente) royalties (con o senza minimo garantito). Tra le altre cose, il nostro prodotto ti permette di riconoscere al licenziatario il diritto di prelazione, e non solo in prospettiva di una futura vendita del marchio: potrai anche stabilire che il licenziatario disponga della prelazione per il caso in cui il licenziante intenda nuovamente concedere in licenza il segno alla cessazione del contratto.
Ancora, quanto alla disciplina sulla protezione del marchio in caso di contestazioni o imitazioni, potrai attribuire la facoltà di definire e attuare la strategia difensiva tanto al licenziante quanto al licenziatario, ma anche decidere che siano entrambi, congiuntamente, a tutelare il segno distintivo (salva sempre la necessità di riconoscere all’uno o all’altro il diritto all’ultima parola).
Tra le altre cose, il nostro prodotto ti permette poi di riconoscere al licenziatario il diritto di prelazione, e non solo in prospettiva di una futura vendita del marchio: potrai anche stabilire che il licenziatario disponga della prelazione per il caso in cui il licenziante intenda nuovamente concedere in licenza il segno alla cessazione del contratto. Per non parlare della disciplina sulla protezione del marchio in caso di contestazioni o imitazioni: potrai attribuire la facoltà di definire e attuare la strategia difensiva tanto al licenziante quanto al licenziatario, ma anche decidere che siano entrambi, congiuntamente, a tutelare il segno (salva sempre la necessità di riconoscere all’uno o all’altro il diritto all’ultima parola).